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La salute mentale degli studenti universitari è in crisi, rivelano le interviste condotte dall’IA di Glaut

April 17, 2025

Abstract

Questo studio esplora il benessere mentale degli studenti universitari in Italia attraverso 330 interviste qualitative condotte in diverse discipline. I risultati rivelano che il 43% degli studenti associa la propria esperienza accademica a emozioni negative, dovute a pressioni accademiche, confronto sociale e preoccupazioni finanziarie. Lo studio evidenzia la necessità per le università di riformare i metodi didattici e fornire un supporto psicologico potenziato per migliorare il benessere degli studenti. Lo studio è stato condotto utilizzando Glaut, un software di interviste moderato dall'intelligenza artificiale.

Introduzione

La vita universitaria rappresenta una fase cruciale di crescita e cambiamento per molti giovani. Tuttavia, dietro al successo accademico si celano spesso sfide significative che possono influire profondamente sul benessere mentale degli studenti. Infatti, nonostante la percezione comune che questa fase della vita sia spensierata e priva di vere preoccupazioni, gli studenti affrontano frequentemente stress, ansia e una pressione costante.

Tuttavia, in Glaut immaginiamo un mondo in cui la conoscenza non si basa su stereotipi.

Immaginiamo un mondo in cui comprendere significa connettersi con gli altri e ascoltare le loro storie, nelle loro stesse parole.

A tal fine, abbiamo deciso di lanciare un sondaggio per esplorare la vita degli studenti universitari in Italia, chiedendo loro di condividere le loro esperienze, emozioni e stati d'animo legati al percorso accademico.

Ma nelle loro parole, non attraverso una serie infinita di caselle da spuntare.

Sfruttando le capacità del nostro agente AI, abbiamo condotto oltre 330 interviste in meno di due settimane con studenti provenienti da molte delle principali città universitarie, tra cui Palermo, Napoli, Milano, Roma, Bologna, Bergamo, Ancona, Verona, Padova, Brescia, Camerino e Urbino.

I nostri intervistati rappresentavano una vasta gamma di discipline, componendo un campione equilibrato di studenti di STEM, scienze umanistiche, arti e scienze sociali.

Le interviste hanno accumulato un totale di circa 27 ore di preziosi dati qualitativi.

Il nostro obiettivo era promuovere una maggiore consapevolezza sulla salute mentale degli studenti e innescare una catena di cambiamenti positivi nel sistema universitario, per creare un ambiente sano e sostenibile in cui gli studenti possano raggiungere il loro pieno potenziale.

Ma non perdiamo altro tempo e andiamo dritti al cuore della questione: i dati.

Analisi e risultati

Dalle risposte emerge che il 43% degli studenti associa un'emozione negativa alla propria esperienza universitaria. Solo il 37% degli studenti, invece, collega la propria esperienza universitaria a emozioni positive.

Per il restante 20%, il rapporto con l’università è altamente sfumato. In questi casi, emergono stati d'animo più complessi, dove emozioni negative coesistono con forti emozioni positive.

"Gratitudine perché ho avuto la possibilità di studiare cose straordinarie e trovare docenti molto preparati e partecipare ad un sacco di iniziative culturali. Però sento anche un po’ di ansia, vergogna e colpa, perché si tratta di studi che hanno poco riconoscimento a livello sociale e con cui è difficile trovare un lavoro."

Indipendentemente dal tipo di emozione associata all'università, il 98% degli studenti afferma che il loro percorso accademico ha un impatto sul loro benessere psicologico.

Tra gli effetti psicologici menzionati nelle risposte, lo stress e il senso di pressione si collocano al primo posto (53%), ma molti riportano anche di sentirsi ansiosi (39%) o inadeguati (12%) a causa della loro carriera accademica. Inoltre, una grande parte degli studenti segnala che l’università influenza significativamente la loro autostima (33%) e/o il loro umore (23%).

"Mi fa sentire incapace rispetto a tutti gli altri di raggiungere i medesimi obiettivi con delle tempistiche che per il resto del mondo sono scontate."

La principale dinamica che emerge dai loro racconti è una forte correlazione tra performance accademica e stato mentale, dove il fallimento nel raggiungere i risultati desiderati corrisponde a uno stato mentale negativo, e viceversa.

"Lo stress non mi fa vivere pienamente tutto ciò che c'è là fuori, dalle esperienze alle relazioni personali. Morale e autostima che variano in base ai miei risultati e non a ciò che credo veramente di valere."

Ma perchè i ragazzi e le ragazze si sentono così?

Per approfondire le ragioni connesse a questi stati d’animo, agli studenti è stato chiesto di approfondire quali fossero secondo loro i fattori e le cause più rilevanti.

Il 60% degli intervistati riconduce il proprio stato emotivo e psicologico alle sfide poste dalle prestazioni accademiche. Alcuni per raggiungere e mantenere l’eccellenza dei voti e altri per la paura di fallire. Alcuni per la difficoltà di bilanciare vita personale e accademica nonostante carichi di studio eccessivi e scadenze ravvicinate, altri per la paura di finire fuori corso.

"Quello che mi causa più stress e ansia è che molti appelli siano programmati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, inoltre la scarsa comunicazione con alcuni professori che sembrano lasciare tutto al caso in termini di organizzazione."

Un altro elemento molto influente sullo stato mentale è, sicuramente, l’insieme delle relazioni interpersonali. Per il 32% degli studenti è infatti problematico il confronto dei risultati con i propri colleghi, ma anche il trattamento ingiusto a cui sono sottoposti da parte di alcuni professori.  Moltissimi hanno quindi riportato che l’università è, a tutti gli effetti, un contesto altamente competitivo e poco empatico.

Questo dato a sua volta si lega all’impatto che il 20% degli intervistati attribuisce alle pressioni sociali e familiari sulla propria salute mentale; la società in questi casi viene descritta come un sistema che premia e valorizza solo ciò che considera l’eccellenza accademica, emarginando gli altri.

"La paura di essere in ritardo rispetto agli altri, il paragone con gli altri, la paura di non prendere voti così alti come gli altri, la pressione delle persone esterne".

Non mancano, tuttavia, risposte che menzionano l’effetto psicologico negativo delle preoccupazioni finanziarie (11%) e del senso di precarietà col quale, purtroppo, molti studenti guardano al futuro (26%).

"Studiando fuorisede, gli elementi più stressanti sono il costo della vita e li stigma collegato al tipo di studi che faccio, che viene considerato inutile e la prospettiva sul futuro".

Con questi dati, non stupisce più di tanto che il 39% degli studenti intervistati abbia pensato di abbandonare la carriera universitaria. Tra le cause più frequenti figurano difficoltà accademiche come una serie eccessiva di esami arretrati (45%), problemi di salute mentale e fisica aggravati dallo stress (27%), forti sentimenti di inadeguatezza e demotivazione (15%), difficoltà relazionali con professori e compagni (11%) e problemi finanziari (11%).

Tuttavia, nonostante queste difficoltà, gli studenti italiani hanno bene in mente quali soluzioni porre all’attenzione delle proprie Università per migliorare le condizioni mentali di tutti e tutte.

La ricchezza di proposte non manca affatto e tra di esse spiccano:

1. il suggerimento di bilanciare studio e vita privata attraverso interventi mirati e globali come, per esempio, l’introduzione di più esami parziali, l’aumento della frequenza degli appelli, o la riforma dei metodi di insegnamento e di valutazione (28%).

“Bilanciare il carico di studio rispetto ai crediti effettivamente assegnati, migliorare le date di distribuzione degli esami, proponendo anche pre-appelli e prove intermedie (…), creare un ambiente che mette maggiormente a proprio agio".

2. l’esortazione a sviluppare e potenziare infrastrutture aperte per il supporto psicologico (25%).

"Supporto psicologico in ogni sede aperto agli studenti,  eventi che possono sensibilizzare sulla salute mentale e su come affrontare sessioni di studio e la vita universitaria".

3. L’invito ad aumentare le opportunità pratiche e di collaborazione con il mondo del lavoro (10%).

"Maggior collaborazione con il mondo lavorativo per un ingresso nel lavoro post studi più agevolato e gratificante, inerente ovviamente alle materie che si sono studiate”.

4. La spinta a costruire un ambiente universitario inclusivo e rispettoso che sappia valorizzare le unicità di ciascuno promuovendo benessere e crescita individuale e collettiva (16%).

"Non creare delle gare interne (...) a renderci nemici ed invidiosi anzichè spronarci ad aiutarci ed innamorarci di quello che studiamo (…). Meno tasse, abolire la distinzione tra chi è in corso e chi è fuoricorso, favorire scambi interdisciplinari e tavoli di discussione intersezionali".

Interpretazione e conclusioni

Il quadro emerso dal nostro sondaggio mostra chiaramente che l'università, pur essendo un luogo di crescita e socializzazione, rappresenta per molti studenti una fonte significativa di stress e ansia. Le pressioni accademiche, le aspettative sociali e le difficoltà economiche contribuiscono a un carico emotivo che risulta quasi insostenibile.

È cruciale che le istituzioni universitarie riconoscano queste sfide e adottino misure concrete per migliorare il benessere degli studenti. Le proposte degli studenti, come la riforma delle metodologie didattiche, una migliore distribuzione del carico di studio e il potenziamento dei servizi di supporto psicologico, sono passi essenziali in questa direzione.

Le università, pertanto, dovrebbero agire ora per creare un ambiente accademico che cerchi di arrivare non solo all'eccellenza accademica, ma anche perseguire il benessere mentale e fisico dei loro studenti, perchè solo in questo modo è possibile promuovere un cambiamento positivo e duraturo volto a costruire una comunità più sana e felice.

Glaut è un software di ricerche di mercato che utilizza l’intelligenza artificiale per moderare interviste quali e quantitative moderate al fine di eseguire progetti di ricerca di grande portata. Per maggiori informazioni, scrivere a : info@glaut.com

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